DICHIARAZIONE DELLA PRESIDENZA CCEE
SULLA SITUAZIONE IN SIRIA
Da mesi la Chiesa e tutta la comunità internazionale guardano con grande apprensione e
profonda tristezza l’escalation di violenza in Siria, dove le armi sembrano avere sostituito il
dialogo.
Speriamo che le autorità del Paese, la popolazione e tutti i credenti, di qualunque religione
essi siano, guardino a Dio e trovino il cammino che faccia cessare tutte le ostilità, deporre
le armi e intraprendere la via del dialogo, della riconciliazione e della pace. Questo
conflitto non può che portare con sé inevitabilmente lutti, distruzioni e gravi conseguenze
per il nobile popolo siriano. La guerra è una via senza uscita. La felicità non può che
essere raggiunta insieme, mai nella prevaricazione degli uni contro gli altri.
I prossimi giorni possono essere decisivi per gli esiti di questa crisi. Esortiamo quindi tutti i
cristiani d’Europa a moltiplicare il loro impegno di preghiera per la pace in quella regione.
La nostra fede ci porta a sperare che sia possibile una soluzione alla crisi, leale e
costruttiva, rispettosa degli interessi di ognuno. E’ necessario trovare di nuovo lo spazio
per un dialogo di pace; non è mai troppo tardi per comprendersi, per negoziare e costruire
insieme un futuro comune.
Siamo certi che, con l’aiuto di Dio, il buon senso può prevalere e recare una convivenza
pacifica nella verità, nella giustizia, nell’amore, nella libertà e nel rispetto di tutte le
minoranze, in particolare dei cristiani del Paese.
St. Gallen, il 19 luglio 2012
Péter Card. Erdő
Arcivescovo di Esztergom-Budapest
Presidente del CCEE
Angelo Card. Bagnasco
Arcivescovo di Genova
Vice-presidente CCEE
Mons. Józef Michalik
Arcivescovo di Przemyśl
Vice-presidente CCEE
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