I colori dell'umanità
di Michele Lasala
Il prossimo 25 marzo, presso la Sala Consiliare del Comune di Bari, si terrà un convegno dal titolo Razzismo e immigrazione: problematiche e dimensioni, organizzato dalla AS.P.IM. (Associazione Pugliese Immigrati). L’incontro è patrocinato dal Comune e dalla Provincia di Bari, dal Comune di Noicattaro e dalla Università degli studi di Bari Aldo Moro.
All’incontro interverranno, alla presenza di autorità come il Sindaco di Bari, Michele Emiliano, e il Rettore dell’Università degli studi di Bari, Corrado Petrocelli, docenti dell’Università barese, come Prof . Ennio Triggiani, Ordinario del Diritto dell'Unione Europea del Dipartimento di Scienze politiche, prof. Giovanni Cellamare, Ordinario di Diritto internazionale, Prof. Nedim Qemal Vlora, ex professore associato di geografia umana, Prof. Silvana Calaprice, Ordinario di Pedagogia e Sociologia.
Parteciperanno all’incontro barese inoltre il Col.Dott. Carlo Attili, il Prof. Michele Loconsole, il Prof. Domenico Semisa, la Dott.ssa Cosima Bruno, il Dott. Vincenzo D’Acquaviva, l’artista Irina Halle, il studente Nikos Angelis, l’Ing. Vjollca Dule moderatrice dell’incontro, nonché presidente della stessa associazione organizzatrice, e della collaborazione di Teodoro Ugone.
La ragione che sta a fondamento di questo convegno andrebbe rintracciata evidentemente nella attualità del fenomeno del razzismo. Il fenomeno della discriminazione razziale (che si sviluppa quasi sempre all’interno del fenomeno dell’immigrazione) è un tema quanto mai attuale, nonostante il fatto che da più parti oramai si alzino voci in difesa di quell’atteggiamento miope che vorrebbe far credere che il fenomeno del razzismo, da sempre esistito, sia oramai superato e dissolto nel tempo e nella storia. Un fenomeno, per così dire, appartenente al passato, e che teoricamente non dovrebbe più riguardare, in linea di massima, il presente, giacché si presume che la civiltà moderna e contemporanea (prevalentemente quella occidentale) abbia introiettato dentro di sè, per così dire, i principi morali universali della tolleranza e della eguaglianza fra gli individui, oltre che il principio che presuppone il rispetto dell’uomo in quanto uomo.
Ma, a fronte anche degli innumerevoli episodi spiacevoli che riempiono le pagine di cronaca nera dei nostri quotidiani relativamente alla discriminazione degli immigrati, in quanto appartenenti a una minoranza religiosa, etnica o culturale in un paese, per così dire, ospitante, il fenomeno del razzismo pare essere all’ordine del giorno. Un fenomeno talmente diffuso su scala mondiale che pare quasi assurdo ignorarne l’evidenza, oltre che la gravità. Un fenomeno che ancora oggi solleva questioni etiche e politiche che necessitano quantomeno di risposte sensate. Magari trovandole proprio rivolgendo lo sguardo al nostro più recente passato. Il 21 dicembre del 1965 a New York, per esempio, fu elaborata e resa pubblica dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite la Convenzione internazionale sull'eliminazione di ogni forma di discriminazione razziale, documento che poggiava le sue basi su una precedente dichiarazione dell’UNESCO del’8 giugno 1951 (poi rielaborata nel luglio 1962) sulla natura delle razze e sulle differenze razziali, redatta da un gruppo internazionale di genetisti e di antropologi.
Questa dichiarazione tentò di dimostrare l’infondatezza di qualsiasi teoria scientifica che ammettesse l’esistenza della diversità razziale fra i popoli e che vedesse in quella “ariana” o “nordica” una razza superiore rispetto alle altre. Ma, pare di capire, che da quella data ad oggi le cose non siano molto cambiate, dal momento che il fenomeno della immigrazione comporta quasi sempre episodi di discriminazione razziale. Cosa fare, allora, perché l’immigrato possa essere considerato semplicemente uomo e non più come cosa altra, diversa, estranea?
Il convegno barese, a tal proposito, vuole essere un’occasione per accendere i riflettori e fare luce sulle varie dimensioni che l’immigrazione implica, sulle varie problematiche che questo fenomeno determina in una società sempre più dominata dal potere economico e sempre più lontana da quella che è la dimensione umana.
Ad affiancare l’incontro barese, e a dare rilievo e corpo ai temi che verranno affrontati, sarà una mostra di pittura internazionale che presenterà lavori di artisti di diversa nazionalità, ognuno con un proprio linguaggio artistico, ognuno con la propria concezione della bellezza, ognuno con il proprio modo di raccontare i colori della sua terra. Nella mostra barese, infatti, si confronteranno diverse realtà, diversi linguaggi artistici, diverse declinazione del tema del razzismo e dell’immigrazione. Saranno presenti lavori di Aldina H. Beganovic Todorovic, Entalem D. Zeleke, Anna Massari, Annamaria Caldarola, Arben Shira, Grazia Salerno, Rosa Sivilla, Cristina Mastrangelo, Fulvio Aimo Boot, Igli Arapi, Theresa Iacobellis, Cival Einstein Macedo Alves, Lucia Torelli, Michele Dipinto, Kristina Milacovic, Mariella Risola, Michele Condrò, Michele Lasala, Francesco Paolo Gismondi, Irina Hale, Mimoza Hametaj, Silvia Ferrante, Santa Pagliarullo, Vjollca Dule, Vito Angelo Santamaria, Vito Capozzi
Un’occasione in più, quella rappresentata dall’esposizione, per comprendere meglio il valore delle più diverse etnie e il valore dell’uomo nelle sue più svariate dimensioni.
Cival Einstein Macedo Alves